E speriamo di cavarcela

giovedì 28 giugno 2007

"bocca dentro bocca e non chiederti perchè
tutto poi ritorna
in quel posto che non c'è
dove per magia
tu respiri dalla stessa pancia mia"
Negramaro

Havana

Ho impostato il fuso di Cuba perchè è lì che voglio andare in ferie.
Anche se in Agosto. Anche se i voli sono praticamente tutti prenotati, tranne, ovviamente, quelli con rientro un giorno dopo la fine delle ferie. Anche se costa 6 miei stipendi. Anche se saremo in tre e non in un idiliaco due.
Almeno, quando riuscirò finalmente a guardare in faccia la realtà, avrò la soddisfazione di sapere lì che ore sono.

martedì 26 giugno 2007

New Life 2

Ecco brava. Non hai conlcuso nulla tutta la mattina. C'è di che andarne fieri.
Ho la testa in vacanza? Magari! Mi sfilano pensieri davanti agli occhi, pensieri ansiosi, cattivi, straniti, giusti, ingiusti. E ho di nuovo lo stomaco attorcigliato, uno strano vuoto alla bocca dello stomaco (no, non è fame. Tanto che ci sia o non ci sia tendo a mangiare comunque).
"Mi" sto diventando patetica. Eureka! Ecco cosa c'è. Non importa che succede al lavoro, come mi ritrovo in una vita privata che non capisco, il dialogo serrato con me e il mio corpo: sto pensando sempre di più al passato con nostalgia, anzi, vera e propria invidia per come ero e cosa facevo. E tutto questo è semplicemente patetico.

New Life

Non mi piace Colorado Cafè (tantomeno Revolution). Non mi piacciono quei due casinari che fatico a capire che dicono (come diavolo si chiamano? Il gatto e la volpe? I fichi d'India...sì, mi pare proprio Fichi d'India:))
Ma portata dalle circostanze a vedere la trasmissione e a incrociare le loro curiose pantomime, mi sono innamorata di quella frase, quel modo di parlare che mi ha riportato a tanti anni fa, quando la capacità di sognare e inventare risolveva ore intere, giornate intere.
"Facciamo finta un gioco" ha per me un significato grande, denso nel suo italiano infantile, intriso di risate, emozioni, cortili, ginocchia sbucciate, musica da cantare e ballare.
E proprio da qui voglio ripartire. Che crescere non ha mai voluto dire smettere di sognare e io, quasi quasi, me lo stavo dimenticando. Chissà, dovevo compiere trent'anni per svegliarmi.